Il mio soggiorno di un mese e mezzo a Ubud, Bali, è terminato.
A Bali sono riuscita benissimo in questo intento. Le giornate passavano semplicemente fra sveglia all'alba, meditazione, pratica yogica, conversazioni stimolanti con i nostri vicini di casa, letture e documentari.
Col mio amico abbiamo anche fatto qualche giretto ma non troppi, non siamo stati troppo tentati dallo scoprire l'isola, abbiamo preferito stare nelle vicinanze della nostra casetta, che per fortuna non si trovava nel centro ma un po' distanziata, lontana dal traffico e dal consumismo.
Sì, perché Ubud può essere snervante.
Offerta agli Spiriti |
Dopo tre settimane di questa vita abbiamo dato una scossa alla situazione e siamo andati ad un ritiro di meditazione in un centro Vipassana, ma di questo parlerò più in là, perché il Vipassana merita un post a parte.
Una delle tante case create secondo i propri canoni creativi dai rifugiati |
Quello che mi preme dire qui è che Ubud può essere quello che tu vuoi, turistica o mistica, artificiale o pura. Molto sta nell'incontrare la gente giusta e nel lasciar fare all'energia del luogo, senza cercare di manipolarla. I primi giorni ero stanca e senza forze e non ho fatto resistenza. Alla fine della seconda settimana ero energica e sentivo una nuova forza entrare in me stessa.
Particolare di un bagno dei rifugiati |
Altro esempio di casa costruita dai rifugiati |
Toilette en pleine air |
Ubud è anche una nuova patria per chi cerca rifugio dal matrix. Russi, francesi, italiani, asiatici vengono sull'isola e si stanziano nelle vicinanze di questo villaggio per perdere completamente contatto con la "realtà". Particolare interessantissimo, qui i paramentri da seguire per la costruzione delle case sono ancora flessibili e stimolano l'immaginazione, così che, se si è un po' fantasiosi, si può facilmente creare la casa dei propri sogni.
Risaia con tempi |
Non è la prima volta che mi imbatto in gente che ha trovato una soluzione locale al disordine globale, ma Ubud attrae in grande quantità questa tipologia di gente.
E se sai cogliere la vibrazione, il resto viene da sé.
Grazie, Ubud
Grazie, Ubud
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